“Oggi più che mai, anche alla luce dell’ultimo decreto Salvini, negli stadi italiani non può esserci sicurezza senza una maggiore conoscenza: conoscenza delle norme e dei comportamenti, in un percorso che deve coinvolgere tutte le parti interessate, a cominciare dalle istituzioni, poi le società sportive, le forze dell’ordine e i tifosi”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, ha aperto i lavori del 22esimo congresso nazionale dal titolo “Conoscere è/e prevenire”, che si è svolto martedì 14 gennaio nella sala congressi dell’hotel Antares Concorde di Milano. Appuntamento che ha visto la partecipazione di rappresentanti di diverse parti sociali che operano nel mondo del calcio, i quali hanno approfondito, ognuno per il proprio settore, la necessità di una maggiore sensibilizzazione ai temi della pianificazione nel progettare la gestione di un evento sportivo sotto il profilo della sicurezza.
Presente anche Fabrizio Ciuffreda, avvocato e Delegato Gestione Evento per la Reggiana, il quale ha introdotto l’intervento della professoressa Pittalis, avvocato e docente di Diritto sportivo all’Università di Bologna, a proposito di regolamenti e normative. La professoressa ha precisato che “Nel mondo del calcio e della sicurezza in questo settore, le regole cambiano velocemente e sono stratificate, ossia coinvolgono diverse fonti del diritto. Per questo è importante che tutte le parti in causa abbiano una conoscenza il più approfondita possibile dei diversi quadri normativi di riferimento. Non ci si può limitare, ad oggi, al concetto di conoscibilità delle norme, per cui un club per esempio è tenuto soltanto a pubblicare il codice etico per i tifosi; a mio avviso è necessario puntare sulla conoscenza effettiva delle norme da parte di tifosi. Lo stesso vale per tutte le parti in causa: ecco che solo attraverso una migliore conoscenza delle regole il sistema calcio potrà essere gestito in maniera più efficace sotto il profilo della sicurezza”. Regole, norme e procedure, dunque, non sono elaborati pro forma, ma se adeguatamente conosciuti e diffusi consentono di vivere lo stadio, la partita e il tifo in maniera più consapevole.